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      Io ho intanto parlato a tutti i ministri del Consiglio di Toscana, e gli ho informati dell'affare. La materia è di giustizia, onde non si possono evitare i canali destinati né pretendere provvedimenti straordinari. V'è poi anche la disgrazia che l'imperatore è continuamente in moto, ora in Ungheria ora in Moravia, ora ad una caccia, ora ad un accampamento, ora ad un bagno. In due mesi non è mai restato quattro giorni in questa sua residenza: quando vi è, alloggia in questa stagione quasi tre miglia italiane lontano dalla città, e i poveri agenti bisogna che corrano molte volte prima che abbian la sorte di coglierlo a volo: né si può evitare la formalità di presentargli il memoriale, che dee proporsi poi nel Consiglio. Questa filastrocca era necessaria perché non foste mai tentato a credermi negligente in cose di vostra premura; o almeno perché non lo credesse il vostro amico, che mi conosce meno di voi.
      Vi rendo grazie della risposta categorica per mademoiselle Mattei: io l'ho fatta leggere a chi me ne avea incaricato, e non desideravo di più.
      Amico, il postiglione strombetta, onde convien pure una volta concludere. Attendo le vostre repliche ad una lunghissima che vi scrissi su la commissione de' cavalli, che io eseguirò a tenore degli ordini vostri.
      Tutti quelli che sanno che ho vostre lettere mi pregano di salutarvi, ma io non son d'umore di far la lista. Mi basta di non omettere la degnissima nostra contessa d'Althann, che sempre più è vostra parziale che mai. Conservatemi in voi un modello così poco comune di probità, e credete che vi corrisponde con usura il vostro fedelissimo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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