Sicché la prudenza vuole che si dia un subalterno al capo; capace, in caso di disgrazia, di far le veci del primo: ed eccovi nove persone. Per queste nove persone bisogna comprar nove cavalli ordinari, ma forti ed abili al servizio che si pretende da loro. Sicché eccovi ventitre cavalli e nove persone da Vienna sino a Madrid. Tralascio qui il dilungarmi nelle picciole spese inevitabili che devono precedere la marcia. I cavalli nobili debbono avere i loro panni per coprirsi, le loro guide, le loro capezze, i loro ferramenti, e che so io? I cavalli ordinari non possono essere montati senza selle. E gli uomini che si mandano bisogna pure instivalarli e coprirli di qualche cosa, particolarmente in questa stagione. C'è il regalo dell'Altfatter, e forse ne bisognerà un altro per il cavallerizzo del principe di Liechtenstein.
Ma tutto questo non è il busillis. La grande spesa è la quantità delle giornate che consumeranno in cammino. Di queste io non ho fatto ancora conto; ma, perché possiate farvi all'ingrosso un'idea della cosa, vi dirò che ultimamente il conte di Castelbarco all'occasione delle sue nozze si è qui provveduto di cavalli d'Holstein e gli ha mandati da Vienna a Milano, e questi da Vienna a Milano hanno impiegati quarantatre giorni. Aggiungete che i nostri, affatto novizi al viaggio, non potranno far tanto, e che converrà per molte giornate contentarsi di due ore di marcia ed andar crescendo d'ora in ora sino alla dose che potranno sopportare senza pregiudicarsi. Vi scrissi già che per la muta degli otto cavalli che si trovano in Vienna si dimandava sei mila fiorini: da questo così sottosopra potrete andar figurando che cosa si pretenderà degli altri per andare a 12 o 14 e formarvi un'idea benché imperfetta del molto che costerà la compra la spedizione e la marcia de' cavalli.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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