Punto terzo. Comunque si trovi a proposito in Genova di far proseguire il viaggio a' cavalli, sia per mare o sia per terra, è inevitabile che si dia da Genova un assistente per il resto del cammino al capo da me mandato, e che questo assistente abbia pratica del viaggio, delle lingue, delle monete, de' costumi e di tutte quelle cose che ignorerà il mio Tedesco e che sono necessarie a condur bene la carovana.
Non trascurate, vi prego, di dar subito questi ordini e queste prevenzioni in Genova; e considerate che, quando ancora l'affare qui non si concludesse e che fossero inutili, non ne nascerebbe inconveniente alcuno; ma che all'incontro, se tutti questi cavalli e questa gente si arrenasse in Genova senza provedimento, tutta la macchina andrebbe in ruina.
Per i fornimenti ho veduto disegni de' bronzi e ordinate mostre: ma gli artefici qui sono così lenti che avrò benissimo tempo di avvertirvi se mi rimangono denari per pagarli o no, ed aspettare la rimessa di quello che bisognerà (quando bisogni).
Perdonate la lunga filastrocca, e mandatela giù con rassegnazione, considerando che costa meno a voi a leggerla che a me a scriverla. Era necessario ch'io vi facessi far idea del tutto, e che vi facessi conoscere la necessità di dare i provedimenti opportuni in Genova subito.
Questo è l'unico oggetto della presente: del resto che occorrerà, vi scriverò negli ordinarii seguenti.
Già che vi è carta e che ho scritto sì poco, vi applicherò qui una notizia, non una raccomandazione. Sappiate che ha composte qui due Opere mie un maestro di cappella napolitano chiamato Niccolò Jomelli, uomo di trentacinque anni in circa, di figura sferica, di temperamento pacifico, di fisonomia avvenente, d'ottime maniere e di costume amabilissimo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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