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      I vostri scudi 36, che annualmente vi assegno, potrete includerli nell'ordine delle mesate della casa. Ma se non vi piace, fatene una minuta a parte, come vi è più comodo. Per oggi non posso scriver di più. Vi suggerirò negli ordinari venturi quello che mi verrà in mente. Intanto diligenza, diligenza, ma non calore. Addio. Conservatevi. Io scrivo oggi al signor Niccolò Peroni ed al signor abate Gama, e sono.
     
     
     
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      A GIOVANNA NEPOMUCENA DI MONTOJA - HERMANNSTADT
     
      Vienna 17 gennaio 1750.
     
      Non aspettate, gentilissima signora contessa, ch'io faccia il panegirico dell'ultima vostra bellissima lettera scritta in data del 27 dello scorso decembre. Voi lodate tanto la mia proposta che tutte le lodi ch'io vi rendessi sarebbero credute dalla vostra moderazione più tosto delicatezze di riconoscenza che dritti del vostro merito. È vero ch'io vi sono grato d'una parzialità che vi fa travedere a mio vantaggio, ma non deggio perciò permettere che la mia gratitudine si scarichi de' debiti suoi a spese della giustizia.
      È possibile che il vostro talento non sappia trovar la via di rendervi soffribile cotesto soggiorno? In somma voi altre belle volete conservare in tutto il privilegio di non esser mai contente di cosa alcuna: nella solitudine bramate il tumulto, nel tumulto sospirate la solitudine; quando avete il biondo bramate il bruno, quando possedete il bruno impazzate per il biondo: il ritegno vi picca: la franchezza v'offende: la frequenza v'annoia: la negligenza v'irrita. E pure così difficile come siete, tutto il mondo vi corre appresso.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Niccolò Peroni Gama