Compatitemi: è un salto da cavallo, ma voi ci avete colpa. Dopo la vostra commissione, io temo d'essere trasformato in uno di loro. Voi vedete come io penso; e se foste presente, chi sa che nell'osservare i miei passi non trovaste ch'io trotto galoppo e raddoppio come un ginetto di Spagna? Basta, se il mio timor fosse vero, non lasciate però d'amarmi: non sareste voi il primo galantuomo innamorato d'un cavallo. Alessandro sminuzzò un fiume reale per vendicar la morte del suo: un imperator romano ne fece console un altro: ed è impossibile che costì non vi siano, come per tutto, di questi animali che hanno il dono della parola e l'abilità di camminar su due piedi, e che con queste sole prerogative sono in commercio con gli uomini.
Tutti i foglietti son pieni della magnificenza reale con la quale avete prodotto il mio Demofoonte. In somma Madrid, mercé la vostra cura, ha occupato il primo luogo fra tutti i teatri d'Europa. Questo succede quando i principi hanno buon odorato per conoscere i poponi, e non comandano ai calzolari di far parrucche né ai parrucchieri di fare stivali. Tutto dunque il primato teatrale al quale è asceso il Manzanare è opera vostra, dopo quella de' primi mobili: e tutto quello che fa onore a voi solletica dolcemente la mia gemellina tenerezza.
Che cotesta generosa nazione giunga ad onorarmi col nome del gran poeta spagnuolo, potete imaginarvi se mi piace. Mi piacerebbe s'io fossi un eremita, biscottato ai rigori della Trappa: considerate a qual segno me ne compiaccio essendo un poeta che vive in Corte.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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