Ma per la continua corrispondenza in Roma in vece del comune perduto amico potrete indirizzarvi all'avvocato Leopoldo Metastasio mio fratello. Egli non è iniziato nei maneggi economici; ma pure io non ho potuto resistere al timore di far danno al credito della sua probità posponendolo ad un estraneo: onde gli ho mandata procura e facoltà di sostituire. Non so se voi ne avete, o se convenga rinnovarla. In qualunque caso il mio fratello seconderà prontamente le vostre amichevoli insinuazioni. Qui non rimane la minima ombra sul commercio con cotesto regno: ed il timore che avete costì, credo che non sia presentemente se non quella agitazione che resta ordinariamente nel mare dopo calmato il vento. Qui s'aspetta il principe di Camporeale ambasciatore destinato da quella di Napoli a questa Corte: e per quanto è lecito ad un poeta d'argomentare su gli affari di gabinetto, parmi che qui si pensa a dar tutte le pruove d'una sincera corrispondenza. La memoria del passato non è la qualità che distingue questa tranquilla nazione. Vi prego a non intiepidire quella affettuosa propensione che il comune amico vi aveva a mio vantaggio inspirata. Vi rendo grazie delle nuove teatrali: e mi auguro occasioni onde obbligarvi ad amarmi ed a credermi.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 31 gennaio 1750.
S'io non istessi ben su le mie, il venerato foglio di Vostra Eccellenza del 6 del cadente farebbe trionfare i miei flati ipocondriaci. L'ostinazione dell'incomodo suo catarro mi richiama a riflettere su la pertinacia de' miei cancherini.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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