Voi ci avete rimandati assai magri il conte e la contessa di Canale. La buona fede avrebbe esatto che ce gli aveste resi quali ve gli abbiam consegnati. Prima di confidarveli un'altra volta ci penserem su più d'un giorno.
Mi piace che vi sia piaciuto il Sorcio di campagna; ma sappiate che cotesta specie di lavoro non vale quello che costa. Per farlo in eccellenza bisogna poter essere autore; e chi ha propri capitali si riduce malvolentieri a contentarsi della misera lode di aver saputo mettere in vista gli altrui.
* Non trascurate di tenermi vivo nella memoria de' degnissimi signori conti della Rocca e marchese d'Ormea, ch'io venero ed amo quanto essi meritano: che vuol dire senza fine. Mi raccomando al pio fervore della amabile vostra sacerdotessa; vi abbraccio, e sono. *
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 21 Febbraio 1750.
Mi piace e mi onora a tal segno la corrispondenza di lettere che seco l'Eccellenza Vostra benignamente mi permette, che ogni leggiero pretesto mi pare un gravissimo motivo per evitarne l'interruzione. La scusa di questa settimana sarà la canzonetta che le invio e con questo merito comincia a parermi bella. Io la scrissi, fa ormai un anno, per eccesso di compiacenza. E la stimai sì poco degna del pubblico, che tenni per cosa infallibile ch'essa non sopravviverebbe di molto al suo natale, o che trarrebbe vita ignota e solitaria, rinchiusa in qualche scordato scrigno di chi mi avea obbligato a produrla. Ma veggo ch'io mi sono ingannato: essa non era nata per la vita monastica.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Canale Sorcio Rocca Ormea Febbraio Eccellenza Vostra
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