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      Io ho bisogno di far risparmio della sua pazienza. La supplico di rammentar l'ossequio mio al signor principe ed al signor marchese di Galatone. Ed a credermi sempre col più divoto rispetto.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - VENEZIA
     
      Vienna 21 Febbraio 1750.
     
      Il conte Rodolfo Colloredo mi ha mandata la vostra lettera del 14 del corrente colla notizia che in questa dogana si era trovato nel suo un pachetto a me diretto, e che vi era rimasto: onde ch'io pensassi a ripeterlo. Ho subito mandato in dogana uno de' miei dipendenti per riscuoterlo; ma gli ufficiali avendolo aperto per visitarlo han trovata sotto la mia la terza direzione alla contessa di Luzano, e l'han ritenuto per lei. Io farò alla contessa di Luzano quello che il conte Colloredo ha fatto a me: ed essa farà poi ad altri quello ch'io faccio a lei, persuaso che il vostro pacchetto abbia più spoglie ch'una cipolla. Io sono ostinatamente.
     
     
     
      358
     
      A DOMENICO ANNIBALI - DRESDA
     
      Vienna 25 Febbraio 1750.
     
      Se il mio Attilio fosse condotto da voi per mano ovunque sarà obbligato di esporsi al pubblico, a dispetto della sua rigida serietà non invidierebbe certamente il vanto dell'aura popolare alle più amorose e più tenere dell'opere mie. Ma per rappresentar degnamente la misurata virtù, l'ammirabile moderazione e il savio eroismo d'un gran personaggio, bisognano e sapere ed arte ed esperienza, e doni di natura infinitamente maggiori di quelli che si richiedono per esprimere con applauso l'idee d'un carattere distinto per qualche eccesso. I meno abili pittori sono assai spesso felici nel ritrarre le fisonomie caricate, per valermi del termine dell'arte, e assai spesso all'incontro si perdono i più eccellenti nel ritratto di qualche bellezza regolare, in cui nulla eccede e il tutto si corrisponde.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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