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      Vienna 7 Marzo 1750.
     
      Ha vacillato la mia moderazione, sino al rischio di perdere affatto il suo equilibrio, alla magistrale relazione delle felicità del mio Regolo, che ho ritrovato nell'umanissimo foglio di Vostra Eccellenza resomi dal signor N. N. Né si sarebbe essa sostenuta senza la giusta riflessione che la dichiarata parzialità di tutta cotesta adorabile real famiglia non ha bisogno dell'intrinseco pregio d'un'opera per radunarle tutti i voti del pubblico.
      Ma se non ho sufficienti ragioni per esser vano del merito mio ne ho ben soprabbondanti per compiacermi della mia fortuna. Né altro acquisto sarebbe stato capace d'accrescere il mio contento, se non quel dono che, qualificato dal gran principe che l'invia come pegno della reale sua benevolenza, riempie la misura della più smoderata ambizione. Vostra Eccellenza, che può conoscer meglio il valore di questi sentimenti di quello ch'io possa spiegarli, si degni di presentargli alla Real Altezza Sua Elettrice nel convenevole aspetto, ed accompagnati sempre da quelli della profonda mia sommissione.
      Ho provato un sensibilissimo piacere nell'illustre testimonianza che ha riportata il signor N. N. delle sue premure nel secondar costì le mie per l'esatto servizio di cotesti clementissimi sovrani. Né qui io son meno sodisfatto del suo contegno nell'osservare il fervore col quale va egli pubblicando gli effetti che ha risentiti della reale munificenza.
      Non tratti d'impossibile (la priego) la mia speranza di poter un giorno rinnovar con la presenza appresso l'Eccellenza Vostra i dritti dell'antica servitù mia.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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