Ma creda intanto che non mi sono ignote le sorgenti delle grazie distintissime ch'io ricevo, e che sono a proporzione di tanto debito col più ossequioso rispetto.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 7 Marzo 1750.
Comincio a risentire i vantaggiosi effetti della preziosa vostra amicizia nella obbligantissima che mi scrivete in data del 21 dello scorso. Non si può con maggior limpidezza né con più esatta facilità introdurre l'inesperienza di mio fratello in un paese per lui incognito, senza pericolo che inciampi. Io eseguirò in Vienna il regolamento che mi prescrivete, sicuro di non errare con la scorta di così esperto ed amico conduttore.
Quando vi paia che il tempo lo esiga, vi prego d'inviarmi per mezzo di mio fratello, o a dirittura, una picciola formola dell'ordine fisso ch'io dovrò fare alla vostra casa per i pagamenti stabili annui o mensuali che debbono regolarmente servire all'ordinario mantenimento di cotesta mia famiglia. Sarebbe uno scambievole inutilissimo incomodo il replicar tali ordini ogni momento. Per le spese irregolari non può valer la stessa ragione; onde farò per quelle ordini particolari a seconda del bisogno.
Non ho lettere in questo ordinario del nostro amabilissimo signor abate Gama: vi prego d'abbracciarlo per me con un poco d'indiscretezza, in vendetta del suo silenzio.
Dalla confidenza del mio stile comprendete, amico degnissimo, quanto ambisco l'intrinseca vostra corrispondenza: ambizione per altro che non fa il minimo torto alla stima al rispetto ed alla sincera riconoscenza con la quale non cesserò mai d'essere il vostro.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Marzo Vienna Gama
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