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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
[Vienna 31 Marzo 1750].
Non si turbi Vostra Eccellenza alla lettura della seguente memoria. Crederà ella per avventura che ingrato alle benigne espressioni del suo veneratissimo foglio con una indiscretezza poetica io venga subito a contraccambiarle con una seccatura. Eccellentissima no. Ella mi senta, e poi mi condanni. Da Madrid, da Dresda e da altre parti si fanno istanze a mio favore perché mi sia resa la percettoría di Cosenza, ch'io aveva conseguita come soldo convenuto e non pagato da un principe in quel tempo legittimo padrone. Io non posso senza una nera taccia di sconoscenza scordarmi della generosa parzialità che Vostra Eccellenza ha dimostrata, e dimostra a mio riguardo: può darsi il caso ch'ella senta parlar del mio affare o da alcuno di cotesti ministri o dalla regina medesima, a cui so che non sono ignoti il mio nome e gli scritti miei: accaderà facilmente che trasportata dai naturali suoi impeti di beneficenza non sappia l'Eccellenza Vostra trattenersi di sostenere e secondare le mie ragioni, anche non essendone pienamente informata. In qualunque di questi casi la seguente memoria le somministrerà succintamente le armi per proteggermi: sicché io intendo informarla in guisa che possa approfittarsi, volendo, delle favorevoli occasioni, ma non pretendo ch'ella s'affanni a cercarle.
Il gran premio de' monarchi è la fama delle azioni loro gloriose: e quella che generosamente mi rendesse l'unico frutto de' poveri miei sudori, da pochi sarebbe certamente ignorata.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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