Caro gemello, l'amor vostro mi tien luogo di tutto, e non dovete pensare a farmi regali: quello per altro del tabacco non posso ricusarlo. Di questa droga qui si scarseggia miseramente, cioè del buon tabacco. Gli appaltatori ne vendono del pessimo, e non permettono che se ne introduca del buono, se non con impegni grandissimi e a prezzo enorme per il passaporto. A Genova e Livorno non se ne trova che molto ordinario, ed il mio naso è un membro impertinente che non si contenta di tutto. Se volete averne pietà, sappiate ch'egli non ama tabacchi leggeri e che ha una positivamente insuperabile avversione per quelli che rosseggiano nel colore: un gialletto pallido è la sua tinta favorita. Io ho già parlato all'appaltatore, che in grazia della mia poetica qualità mi farà pagar solamente tre fiorini per libra, e mi farà avvisare subito che giunga in dogana la cassetta a me diretta. Non mi prendete per sfacciato, perché in materia di tabacco non si può esser modesto.
Al bellissimo Marchesini rendete a nome mio il contraccambio de' saluti che m'invia; e voi riamatemi e credetemi.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 11 Maggio 1750.
Con l'amabilissima vostra del 25 del caduto ricevo la concorde notizia, e da voi e da mio fratello, così del deposito da lui fatto di scudi 187 e baiocchi 65 moneta, come della somma da lui ricevuta dalla vostra cassa a tenore degli ordini miei di scudi cinquantuno.
Non entro ne' panegirici dovuti alla vostra attenta diligente amichevole esattezza. Sento che il bisogno che ho della medesima sorpassa di molto la mia facoltà nell'esaltarla.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Genova Livorno Marchesini
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