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      Vi mando sedici cavalli in vece di dodici, perché altrimenti non avrei potuto mandarne che otto. Secondo i miei conti mi bastava il denaro, ed ho sperato che vi sarebbe caro d'avere una provisione di cavalli, che se un altro volesse fare presentemente sarebbe fisicamente impossibile per qualunque prezzo che ne venisse a capo Se ho fatto male, accusatene la lontananza, che non permette d'aspettar risposta sopra ogni dubbio. Altrimenti vi avrei scritto: Posso avere otto cavalli e non quattro: che cosa comandate che si faccia?
      Mando i cavalli per terra e non per mare, perché fra migliaia di persone intendenti alle quali ho dimandato consiglio non ho trovato né pur uno che abbia creduto possibile il trasporto per acqua di cavalli di tale statura; e sarebbe stato sacrilegio il perdere volontariamente tante cure e tante spese.
      Gli uomini ed i cavalli di servizio necessari alla spedizione, e quello che ho accordato a ciascuno, lo vedrete nella copia della scrittura fatta fra me ed il signor Lodovico Hibener, che vi accludo. E tutto quello che a lui è stato consegnato nella sua partenza lo leggerete parimente nell'inventario che ve ne mando.
      Troverete in una lista a parte i nomi, l'età, la grandezza ed i segni di ciascuno dei sedici cavalli nobili, e la nota dei cavalieri ch'io volli presenti alla consegna che ne feci al signor Lodovico Hibener nell'atto di partire.
      Ho incamminate parimente, già due giorni sono, per la via di Trieste a Venezia, raccomandate secondo gli ordini vostri a quell'ambasciatore di Spagna, due balle, una più grande e l'altra più picciola, con i commessi fornimenti per otto cavalli.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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