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      Amico riveritissimo, se volete fare a mio modo non le tormentate più del dovere. La madre natura ne sa più che tutte le facoltà dell'universo; e qualche volta si vendica severamente di chi ardisce di far argine alle sue inclinazioni. Pochi medici e molta pazienza sono gli arcani più sicuri.
      Mentre sto scrivendo ecco un'altra vostra lettera tutta piena di timore d'inaridire per difetto di novelle, onde riempire il foglio. Veneratissimo Fracastoro, dovreste a quest'ora aver conosciuto quanto poco io sia ghiotto di coteste fanfaluche. Le vostre lettere mi sono care per voi, e non per la gazzetta che potessero mai includere, e mi occupa più un vostro scherzo festivo e naturale che tutte le vicende de' diademi dell'orbe terracqueo. Io venero chi li sostiene, ma non sono sollecito de' fatti loro, se non che a misura dell'influenza de' medesimi sulla nostra tranquillità. Scrivete pur dunque senza timore di seccar mai. Io vi saprò miglior grado della descrizione d'una mangiata di gamberi che così abbiate fatta in buona compagnia, che della relazione d'una battaglia o d'un assedio.
      Spiacemi che la nova ch'io debbo darvi oggi è funesta. La povera marescialla di Königsegg nella scorsa notte ha finito il mortale pellegrinaggio. Ella moriva da lungo tempo, ed io nel vederla finir di soffrire ho raccolto gran materia per consolazione della sua perdita. Il maresciallo è stato veramente trafitto: ma già il suo filosofico temperamento si va rimettendo in assetto. Tutta la città già gli dà per moglie la nostra N., ed è un divertimento a sentirne formar nelle conversazioni i capitoli matrimoniali.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Fracastoro Königsegg