Sono impazientissimo dell'arrivo del signor principe di Campo Reale e dei cavalieri di sua compagnia: sarà la loro pazienza ben esercitata dalla mia curiosità su le minime circostanze del presente stato di Vostra Eccellenza e dell'onorato luogo ch'io conservo ancora nel generoso animo suo: io procurerò certamente con aiuti così efficaci di rendermi presente a dispetto di tanta distanza la veneratissima sua persona: ed il signor cavalier Naselli non avrà portata seco inutilmente a Vienna la musica del mio Regolo, che servirà di materia a molti nostri armonico-poetici congressi. Rendo intanto a Vostra Eccellenza vivissime grazie per le vantaggiose conoscenze che mi procura: e mi auguro fortuna, se non ho merito per conservarle.
Qui sono veramente corse notizie poco gloriose alla mia raccomandata: ma non ho rimorso d'avere approvata se non la sua eccellenza nell'arte, come può Vostra Eccellenza rammentarsi. Per altro queste lepide venture non sono fenomeni così rari nel mondo musicale onde Vostra Eccellenza abbia a stupirsene. Avrei anch'io di qua di che divertirla senza uscir dalla materia: ma non voglio abusar della sua pazienza.
Il signor Tufarelli ed il nostro Monticelli mi ricercarono tempo fa con grandissima istanza un duetto da situare in fine dell'atto secondo della Semiramide, invece delle due arie. L'ho fatto, e mi prendo la libertà d'includerlo a Vostra Eccellenza, in primo luogo perché ella ne faccia uso secondo le circostanze che costì corrono presentemente, e poi perché io sono così affollato di lettere che non ho tempo da respirare.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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