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      Ivi l'ordinato strepito della marcia e la graziosa alternativa del minuetto sedò quella gente sediziosa, che tacque sino al tacer degli stromenti, e poi proruppe in applausi. Allora io resi grazie in aria modesta dell'onore che le dame e i cavalieri facevano a quella bagattella. - Dunque (gridarono alcuni) questa è musica vostra? - No (ripresi io), ma è l'istesso che mia, essendo d'un mio gemello. - Qui convennemi spiegar la nostra gemellaggine, e si decise per acclamazione che non v'è che un Farinello. Si suonarono molte sinfonie; ma la gente non volle tornar a casa senza risentir la marcia. Or, caro gemello, sino agli applausi mi è piaciuto di essere in società con voi; ma in quanto poi ai pensieri, ai discorsi e ai sogni che possono essersi fatti in quella notte, me ne lavo le mani e gli lascio su la vostra coscienza.
      Son superbo che la mia lettera abbia messo in moto l'animo delle due sorelle di così diverso carattere. Riverite, vi prego, a mio nome non meno la sprezzante che la dolce. I gusti sono diversi; onde ciascuna può avere il suo merito a parte, e mescolate insieme farebbero in comune un agrodolce molto appetitoso. Dite loro che non devono sdegnarsi delle tenerezze degli amici. Queste tenerezze sono differenti da quelle che abbiamo per il bel sesso: le prime si accrescono in distanza, le seconde nell'avvicinarsi: le prime occupano lo spirito, le seconde mettono in moto il sangue: quelle non turbano la mente, e queste altre fanno girare il cervello. Se tutto questo non le persuade, fate almeno che riflettano a nostro vantaggio, che chi può essere tenero amico non dovrebbe essere un disprezzabile amante.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Farinello