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      Mi pare dal suo scritto, che non intendo benissimo, che dopo la quadragesima del 52 sino a quella del 53 ei faccia conto di poter essere libero.
      Or su, per oggi avete la vostra dose, un altro giorno vi seccherò più prolissamente. Continuate ad amarmi se non volete passar per ingrato: perché ormai credo che dal Madagascar sino alla nuova Zembla non si trovi più alcuno che non sappia con quanta stima sincerità e tenerezza io sono il vostro.
     
      P. S. Il signor maresciallo Vasquez corrispondendosi col nostro signor Ridolfi, io mi astengo di scrivergli per non replicare inutilmente l'istesso. Per altro non ignoro il corso de' suoi affari, nei quali prendo la dovuta parte. Vi prego riverirlo a mio nome.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 20 Luglio 1750.
     
      Ricevo due vostre lettere nel momento medesimo, una del primo, l'altra dei 4 del corrente. In quella mi preparate all'udienza pontificia, in questa me ne disingannate, almeno per una settimana. Mi ha fatto per altro un sensibile piacere la minuta descrizione, che mi fate, della generosa parzialità dimostratavi non meno a vostro che a mio riguardo da cotesto degnissimo monsignor Malvezzi. La circostanza d'istruirvi e del sentimento e del contegno che a voi convenivano nell'essere introdotto, è un eccesso di bontà che giustifica il trasporto col quale voi me ne informate. Per verità questa gratuita, benefica propensione è di quelle virtù che non sogliono molto trattenersi intorno alle soglie de' sovrani. Mi rallegro che nella mia patria si trovi l'eccezion della regola.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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