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      La cosa è in un tale eccesso che conviene ormai che si cambi; o noi diventeremo con ragione i buffoni di tutte le nazioni. Già a quest'ora i musici ed i maestri, unicamente occupati a grattar le orecchia e nulla curando il core degli spettatori, sono per lo più condannati in tutti i teatri alla vergognosa condizione di servir d'intermezzi ai ballerini, che occupano ormai la maggiore attenzione del popolo e la maggior parte degli spettacoli. Voi, padron mio, non avete picciola colpa in questo inconveniente: la vostra felicità meravigliosa con la quale avete dotata l'espressione ha invogliati un mondo di zoppi a seguitarvi: ma ci vogliono buone gambe a tenervi dietro, e fin ora non si trova chi le abbia.
      Oh capperi! credevo d'aver finito, ed ecco una vostra lettera del 7 di luglio. Il demonio fa che già sia tardi: ma tanto risponderò a suo marcio dispetto.
      Se la mia lettera del 27 di maggio è stata aperta, me ne rallegro. Io le sigillo per usanza, non per bisogno di segreto; né scriverò per questo in avvenire una parola di meno di quello che scriverei. Abbia queste repugnanze chi fa in segreto cose che temono la notizia del publico.
      Vi ringrazio che abbiate fatto gradire al signor duca di Medinacoeli ed al signor marchese Enseñada la mia attenta esattezza, con la quale ho procurato di supplire alla mancanza d'esperienza nella commissione che ho eseguita. Procuratemi, vi prego, la continuazione della autorevole loro parzialità, e fate che abbiano presente il mio costante rispetto.
      Io non mi sono dimenticato de' fornimenti de' quali mi parlaste una volta per un vostro amico: questa mancanza di memoria sarebbe una sufficiente scusa, ma alla metastasiana si parla con più chiarezza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Medinacoeli Enseñada