L'eccellenza nella musica, ammirabile in un suo pari, non è quello che più mi piace in lui: la maturità ch'ei mostra in età così giovane: la docilità nell'adattarsi a' nuovi costumi: la prudenza con la quale parla ed opera, e tutto insomma il suo contegno sono qualità ch'io non avrei ardito pretendere in un giovane che lascia per la prima volta gli agi della casa paterna. Io me ne rallegro con Vostra Eccellenza e l'assicuro ch'egli fa bene onore alla scelta.
La padrona di casa mi ordina di scrivere mille cose a Vostra Eccellenza e non mi lascia il tempo di farlo: onde in queste angustie convien che l'Eccellenza Vostra divenga per un momento poetessa, e faccia lavorare la sua imaginativa.
Si degni di render presente il mio rispetto al signor principe ed al signor marchese ed a tutta la fiorita ampia famiglia, della quale io sono ora minutamente informato: e mi creda col solito riverente ossequio.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Frain 20 Settembre 1750.
Vi scrissi mercoledì, onde oggi non ho affatto materia che meriti una lettera; nulladimeno, come io temo che per una irregolarità di messaggier voi siate rimasto un ordinario senza mie nuove, supplisco a quel difetto con questa lettera inutile, facendo quello che si fa giornalmente, cioè valendomi d'un rimedio forse più incomodo del male. Quando vedete il placidissimo Jommella, spronatelo a non andar differendo il lavoro di Spagna. Io ho commissione di tenerlo desto: impresa molto difficile in tanta distanza. - Il demonio vorrebbe farmi voltar carta, ma non concurrimus.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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