Una chiamata inaspettata della Corte mi defrauda un paio di settimane di buon'aria e d'ottima compagnia: sacrificio che fa tutto il merito della mia ubbidienza, poiché non si vuol da me che un brevissimo complimento in versi per il giorno di Santa Teresa, da cantarsi da tre serenissime arciduchesse all'augustissima loro madre. Fin ora è qui un segreto la mia partenza; né lo pubblicherò se non pochi momenti prima di montare in carrozza.
Il nostro amabilissimo signor cavalier Naselli è riguardato da tutti e specialmente dalla signora contessa e dal signor generale con quella distinta parzialità ch'egli veramente merita. Non è meno egli contento della compagnia che la compagnia di lui. Ha qui composte due sonate da violino per il signor conte Antonio sonatore eccellente, entrambe belle, ma una bellissima. Ha parimenti scritto un Tantum ergo a richiesta d'una sua sorella monaca, ed è un capo d'opera magistrale. Io per invidia ho scritto un canone, e l'accludo a Vostra Eccellenza perché lo faccia passar sotto l'esame della signora principessa di Viggiano: e s'ella l'approva, io sfiderò ai canoni il Sassone, Jommelli e tutti i filarmonici di Bologna.
Sento tutto il peso della generosa e parziale sollecitudine di Vostra Eccellenza per la mia incomoda salute, ch'io soffro con più costanza a riguardo di questo vantaggio che mi produce. Io non gliene parlo in questa lettera, perché non ne posso in coscienza dir bene, e sono stanco di dirne male.
Sento in questo momento che il cavalier Naselli parte anch'egli per Vienna: ma dopo la gala di S. Francesco ritornerà a terminar la sua villeggiatura.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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