Salutate tutti di casa, e credetemi.
416
AL CONTE PICUALQUES - JOSLOWITZ
Vienna 12 Ottobre 1750.
Il barbaro messaggiere che mi ha portato il gratissimo foglio scritto in data di ieri vuol partire a momenti ed aspetta la risposta pregando Dio ch'io mi sbrighi. In queste angustie vi applico così presto presto alla rinfusa una dozzina di baci, e ritengo la furia degli altri per caricarveli addosso al vostro prossimo ritorno, che ardentemente sospiro: anche per impazienza di vendicarmi delle vostre maldicenze. La Fraila Belverd, a cui ho mandata la vostra lettera; mi ordina di salutarvi in sua vece, che, s'ella incominciasse a rispondervi, voi sareste prima in Vienna di quello ch'essa avesse terminato. Onde si dispone a pagarvi in tanto fiato quanto vi defrauda in inchiostro.
Alla degnissima signora contessa baciate per me la mano, riverite la signora principessa, il signor generale, il signor conte Naselli e tutte le dipendenze. Amatemi, venite e credetemi.
417
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 19 Ottobre 1750.
Rispondo col solito laconismo alla gratissima vostra del dì 3 del corrente, e per compensarvene la brevità accompagno questa lettera con una di cambio, nel semplicissimo stile della quale non dubito che ritroverete tutte le grazie di Demostene e di Cicerone.
Valetevi di questa per assistenza alle spese della villeggiatura, da cui, se ritrarrete profitto, io registrerò quest'esito fra le partite di guadagno.
Avanti ieri le serenissime arciduchesse cantarono innanzi agli augustissimi loro genitori il picciolo componimento che io ho dovuto scrivere, e i difetti del medesimo si sono perduti fra il merito delle auguste esecutrici ed il tenero interesse dei giudici: onde è riuscita a meraviglia.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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