Sappia dunque che tre serenissime arciduchesse, novizie ancora e nella scienza armonica e nella nostra favella, e delle quali la terza ha trascorso a pena il sesto anno dell'età sua, han formato il coraggioso progetto d'esprimere in musica all'augusta madre la rispettosa loro tenerezza celebrandone il nome nel giorno di Santa Teresa. Io, destinato a scrivere i pochi versi necessari all'impresa ed a dirigerne l'esecuzione, so che non potrei addurre per legittima scusa del mio silenzio un così breve lavoro; ma io soggiorno in città, e la Corte in Schönbrunn: il tragitto non è breve, ed ha dovuto esser frequente: onde non parrà strano a Vostra Eccellenza ch'io abbia consumato molto più tempo di quello ch'io n'abbia impiegato. Finalmente la festa, per canonici impedimenti differita, si eseguì ier l'altro con quella felicità della quale mi erano mallevadori e la qualità delle auguste cantatrici ed il tenero interesse de' giudici. Desidero che quei pochi versi rimangano nel silenzio de' cesarei penetrali, per cui son nati: così l'Eccellenza Vostra non potrà dolersi di me se non ne trasmetto copia: ma quando incomincino a veder la luce, io accrescerò il merito della mia ubbidienza, superando la repugnanza che mi sento nel pubblicare io medesimo un così debole lavoro.
Il padre Zucchi, abate di Verona, personaggio assai qualificato in Parnaso, mi scrive una lunga e cortese lettera, della quale il principal soggetto è la propensione ed amicizia che Vostra Eccellenza gli ha inspirata per me nel ragionarne seco frequentemente in Napoli.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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