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      Non già perché io mi compiaccia d'usurpare una stima non meritata, ma perché non vorrei ch'egli a poco a poco disingannandosi ricevesse più tepidamente le proteste della giusta e sincera stima con la quale io sono.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - VENEZIA
     
      Vienna 28 Ottobre 1750.
     
      La vostra ultima del 17 del corrente (piena peraltro di grazie e d'urbanità) vi accusa della lunga consuetudine con le belle: poiché non potete aver contratto altronde il vezzoso costume di gridare allora più forte quando il vostro torto è più grande. Io sono creditore d'una risposta, e voi vi allacciate la giornea per declamar contro l'aridità del mio calamaio! Ma non crediate ch'io me ne lagni: anzi argomento a mio vantaggio che la mia corrispondenza vi debba molto esser cara, dacché procurate di rannodarne l'interrotto filo anche a costo d'una ingiustizia. Il comando augustissimo mi defrauda d'un paio di settimane di campagna; ma nel tempo che l'incomoda stagione, quest'anno più sollecita dell'usato, incominciava a renderla già impraticabile: onde non posso a buona ragione qualificare il merito della mia ubbidienza né pure con questo picciolo sagrifizio.
      Tutta la fatica della commissione si riduce al frequente tragitto che ho dovuto fare per alcuni giorni dalla città a Schönbrunn, poiché l'applicazione di mente in un così breve lavoro non è da mettersi in conto. L'esito della festa argomentatelo dalla qualità delle auguste cantatrici e dall'interesse tenero de' giudici.
      Il diamante mandatomi di Spagna è veramente degno della reale donatrice: ha presso a ventidue grani di peso: è d'un gentilissimo color di paglia: è tagliato magistrevolmente in figura di cuore ed è puro in guisa


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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