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      Terminarono le frequenti istanze del signor Wild insieme con la speranza di ottener da me la nota scrittura originale: nel fargliene consegnar la copia gli offersi di correre io stesso dove e quante volte l'avesse egli stimato utile all'affare: ma da indi in poi altissimo silenzio. Vorrei sapere io medesimo maneggiar questa pasta, ma ella sa che questi mestieri non s'imparano in Parnaso: e confesso con mio rossore ch'io son costretto ad implorar l'assistenza altrui per uscir da qualche somigliante pozzanghera quando mi trovo impantanato. Abbia Vostra Eccellenza presente la sfera della mia abilità, adatti a quella gli ordini suoi, e saranno religiosamente eseguiti. Mille riverenze al degnissimo signor conte e col solito rispetto mi dico.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 15 Novembre 1750.
     
      Non ricevo vostra lettera che non aggravi considerabilmente il peso degli obblighi miei e che non mi scuopra sempre più quello della vostra sincera tenera e generosa amicizia. L'ultima del 31 dello scorso ottobre me ne somministra due nuovi incontrastabili argomenti, e nello splendido ripiego col quale vi proponete d'accordar, quando occorra, l'esattezza de' nostri conti col pronto comodo di cotesta mia famiglia, e nell'amica obbligantissima cura con la quale mi suggerite, mi sollecitate e m'instruite degli utili mezzi per occupar l'ozio delle picciole somme di mia ragione che si trovano in poter vostro. Or, dopo aver replicate le proteste della mia insufficienza a spiegarvi l'infinita mia gratitudine, dirovvi che sul proposto impiego del mio danaio io non voglio altro consiglio del vostro.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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