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A GIOACCHINO MONTEALEGRE DI SALAS - VENEZIA
Vienna 12 Dicembre 1750.
Insieme col veneratissimo foglio di Vostra Eccellenza del 28 dello scorso novembre mi perviene esattamente quello dell'amico di Madrid, a cui mi conosco sempre più debitore della continuazione delle grazie di Vostra Eccellenza, alle quali vorrei pure essere in istato di dare io medesimo occasione; ma purtroppo, persuaso della mia insufficienza, non posso che far voti affinché la vantaggiosa opinione che ella ha concepita di me sia il solo inganno del quale non giunga mai a liberarsi una mente così illuminata come la sua. È difficile che questi miei voti siano esauditi a dispetto dell'eloquenza de' miei amici che l'hanno sedotta e del favore della mia fortuna, che con questo unico tratto d'amicizia mi ristora abbondantemente della costante sua persecuzione. È impossibile che l'Eccellenza Vostra, avvezza a regolare nonché ad investigare le recondite sorgenti donde si diramano i moti e le vicende de' regni, possa lasciarsi lungamente allucinare da un merito che (anche veduto con quella lente seduttrice che somministra la parzialità) non si regge finalmente sopra altri fondamenti che sulla nota garrulità del Parnaso. Ma è già un'imprudenza poetica questo affaticarmi io medesimo a disingannarla. Pure quella stessa penetrante perspicacia, ch'io temo tanto nell'Eccellenza Vostra, è il più sicuro sostegno della mia speranza. Non potrà nascondersi, è vero, da quella la scarsezza de' miei talenti, ma le sarà palese nel tempo medesimo tutta la venerazione, tutto il rispetto e tutta la riconoscenza con la quale sono e sarò sempre.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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