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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
Vienna 13 Dicembre 1750.
Mi è giunta così desiderata e così cara la notizia che mi date, nella carissima vostra del 3 dello scorso, del felicissimo esito della nostra spinosa cavallina spedizione, che ne ho risentito un vivissimo piacere in mezzo alle crudeli persecuzioni de' miei affetti isterici, che quest'anno sono più ostinati più indiscreti e più intollerabili del solito. Non vi faccio la descrizione del mio presente stato, perché farei troppa pietà a voi e accrescerei le mie impazienze. Intanto non vi è altro sollievo che tollerare eroicamente il presente e sforzarsi a sperar bene del futuro. Sospiro che i vostri gloriosi numi conoscano nella spedizione, se non l'abilità del vostro gemello, almeno il zelo e l'attenzione per degnamente ubbidirli. Sono impazientissimo di sentire qual sorte abbia avuta appresso di loro la spedizione e poi appresso di cotesto pubblico.
Son contentissimo che voi siate contento del nostro signor Hibener. Egli ha veramente fatta la sua condotta da uomo pratico, prudente, vigilante e onorato. Mi pare che meriti la vostra assistenza. Quello che otterrete per lui farà onore a voi a me e alla vostra Corte anche in questo clima settentrionale, dove si sta in attenzione della sorte del suddetto signor Hibener, ch'io di nuovo vi raccomando.
Spero che avrete fatto dare un'occhiata al libro de' conti che vi ha portato il nostro signor Hibener. Dopo averlo considerato, se siete persuaso della esattezza del medesimo, sarebbe regolare che mi faceste fare da chi spetta una quietanza finale, dalla quale comparisca che io ho dato conto de' 22 mila e 500 fiorini de' quali comparisco debitore a cotesta regia tesoreria.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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