Sentirete da mio fratello l'imbroglio in cui siamo per mancanza di chi possa costì esercitare l'ufficio vacabile chiamato Maestro di registro. Fra i ripieghi che mi si propongono, quello di venderlo e impiegarne il denaro unito all'altro che appresso di voi si trova di mia ragione credo che sia il migliore. Vi prego dunque di sentir mio fratello su questo proposito e decidere secondo la vostra esperienza e amicizia. Io non posso errare con condottiere così prudente ed amico.
Scriverei di più, ma una alterazioncina catarrale, che mi ha sorpreso questa notte e non è ancora terminata, mi vuol più canonico di quel che mi piacerebbe. Addio. Amatemi quanto io vi amo e vi stimo, e credetemi con la più tenera riconoscenza il vostro.
440
AL CARDINALE CAMILLO PAOLUCCI - FERRARA
Vienna 16 Dicembre 1750.
Spero l'Eccellenza Vostra così persuasa della costante mia venerazione, che non credo necessario il mendicar occasioni per rammentargliela. Nulladimeno all'avvicinarsi delle SS. Feste natalizie e del nuovo anno non so negare a me medesimo lo sfogo di palesare in iscritto quei voti medesimi che per le prosperità dell'Eccellenza Vostra io faccio assiduamente al Cielo senza che il costume de' comuni offici mel suggerisca: e pieno del solito invariabile rispetto m'inchino.
441
A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
Vienna 17 Dicembre 1750.
Impaziente sul silenzio del signor conte Losi, andai a cercarlo dopo avervi scritto: ieri mi riuscì di coglierlo; ed ei mi disse che l'augustissimo padrone, due giorni fa sollecitato da lui a favor vostro, gli aveva risposto d'aver già ordinato che foste provveduto del richiesto beneficio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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