Addio. Non vi do il buon capo d'anno, perché noi abbiamo riformata questa mucida cerimonia. Ma sono con la più tenera e perfetta stima il vostro.
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AD ANGELO AMOREVOLI - DRESDA
Vienna 30 Dicembre 1750.
Mi rallegro del vostro felice arrivo, e vi ringrazio che almeno dopo sette giorni di permanenza in Dresda vi siate ricordato di darmene avviso. È meglio tardi che mai.
L'espressioni generose di cotesta impareggiabile reale ed elettorale principessa non mi sono affatto dovute; io ho trovato premio soprabbondante nell'onore d'ubbidirla. Sono inconsolabile d'avere incontrato il suo rincrescimento, ma lo sarei anche più se avessi rimorso d'aver tradita la sua gloria.
Il povero N. ha ripreso un poco di vigore alla notizia che voi mi date della favorevole disposizione della reale sua protettrice. Egli avrà pazienza a tenore del sovrano comando, ma voi sapete lo stato in cui l'avete lasciato; procurate di far comprendere tutto il merito di questa ubbidienza.
Abbiam perduta, come saprete, l'augustissima imperatrice Elisabetta. Questa perdita è qui sensibile a gran numero di persone. I Lopresti hanno licenziato con una lettera circolare stampata tutta la famiglia teatrale; ed ecco un seminario di liti. Ma i nervi della mia testa non mi permettono ch'io mi dilunghi di vantaggio; amatemi, conservatevi e credetemi.
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ALLA CONTESSA DI SANGRO - NAPOLI
Vienna 30 Dicembre 1750.
Con la dovuta regolarità mi è pervenuto il veneratissimo foglio di Vostra Eccellenza del 5 del cadente: onde per questa volta non ho ragioni per inveire contro la mia fortuna.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Dicembre Dresda Elisabetta Lopresti Dicembre Vostra Eccellenza
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