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      Addio, amico impareggiabile: amatemi quanto io v'amo, ch'io sono e sarò sempre.
     
     
     
      449
     
      A FELICE TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 4 Gennaio 1751.
     
      La vostra lunga ed affettuosa lettera mi ha, come doveva, infinitamente consolato, e come argomento della continuazione del vostro paterno affetto, e come prova di quella vivacità di mente e di corpo che seconda gli ardenti voti miei per la lunga vostra conservazione. Io ho incominciato il nuovo anno fra le solite persecuzioni di flati, acidi e stiramenti di nervi della testa e dello stomaco. Ma non per questo rinuncio alle speranze di migliorar di sorte nel corso dell'anno: almeno questa fiducia mi aiuta a sostener con più valore gli assalti presenti.
      Non posso oggi rispondere a mio fratello, onde vi prego abbracciarlo per me e dirgli che ho ricevuta la sua del 18 dello scorso decembre insieme coll'avviso del nuovo deposito, e questo vaglia per risposta. Sapete che siamo costretti a vendere i vacabili, ed impiegare in altri il capitale, così il frutto del 6 si ridurrà al 3 per cento e le nostre entrate per questa parte si diminuiranno quasi della metà. Non ostante queste svantaggiose vicende, io penserò a qualche maniera d'ubbidirvi. Intanto conservatevi, amatemi, beneditemi e credetemi.
     
     
     
      450
     
      AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 4 Gennaio 1751.
     
      A Vostra Eccellenza manca il tempo; manca a me la facoltà di scrivere. Questo inverno esercita eccessivamente la mia pazienza, a segno che mi riesce gravissima anche la fissazione che esigge una breve lettera.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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