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      Questa gara d'eloquenza è per me troppo svantaggiosa. Confesso il mio poco valore evitando il cimento, ma scemerei troppo il merito della mia gratitudine debolmente rappresentandola: ed io sono meno sollecito ch'ella mi creda ingegnoso che grato. Per altro s'io mi credessi permesso qualche volta il contraddirle, direi che non sono né tepide né infruttuose, come Vostra Eccellenza le chiama, le replicate sue benignissime offerte. Il contento che mi producono, l'onore che ne ritraggo e la fiducia che m'inspirano sul sostegno di così autorevole fautore in qualunque mia contingenza, son presenti e reali vantaggi ch'io risento da quelle offerte medesime che paiono all'impaziente sua generosità presentemente infeconde, e col solito rispettoso ossequio riverentemente mi dico.
     
     
     
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      A MADAME N. N. - DRESDA
     
      Vienna 10 Gennaio 1751.
     
      Confesso, Madama, che a dispetto della mia avidità di ricevere e d'eseguire alcun vostro comando, a dispetto della conoscenza che ho del merito vostro ed a dispetto della costante parzialità che professo per la vostra persona, sono costretto questa volta a disubbidirvi. Voi mi ordinate replicatamente ch'io mi conduca a riguardo vostro come voi vi conducete a riguardo mio. Oh questo no: perdonatemi. Può essere che un tale cerimoniale convenga a voi, ma so che starebbe malissimo a me, che non posso a questo titolo usurpare i privilegi delle belle. A voi, per esempio, sarà stato un tratto forse di prudenza il provvedervi di commedie e di divertimenti per due giornate di viaggio, per dissimulare il dolore che avrete senza altro avuto nel lasciare i vostri amici; ma a me farebbe troppo vergogna il mostrarmi tanto insensibile alla perdita di persone per le quali è pubblicamente professata tanta parzialità e tanta stima.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Vostra Eccellenza Gennaio Madama