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      Assicuratele intanto del mio rispetto, e non trascurando di far lo stesso col signor principe e la signora principessa di Belmonte, ricordatevi di me quando avete ozio per farlo, ma in qualunque maniera credetemi sempre.
     
     
     
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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - VENEZIA
     
      Vienna 13 Gennaio 1751.
     
      Nella carissima vostra del 2 del corrente anno ritrovo una strepitosa prova del vostro potere nell'esaltazione della nostra N. N. al trono di Cartagine. L'abilità ed i meriti di lei, secondati dalle assistenze del vostro patrocinio, io spero che giustificheranno la scelta. In tanto io, benché lontano, mi confesso interamente debitore di tutte le vostre efficaci cure, senza pretendere di scaricar la minima parte del debito mio su i meriti che potrebbe avere appresso di voi la raccomandata presente. Tutta la città è piena del maritaggio di cui volete ch'io vi parli, e della meraviglia della dilazione: io credo che questa derivi dalla tardanza delle sperate influenze della Corte, la quale (secondo mi dicono) compatisce la condizione del durissimo esilio a cui trovarebbe innocentemente condannata la sposa, e pensa alle maniere di liberarla da tale sventura senza che lo sposo se ne risenta. Io desidero a queste due amabili persone tutta la fortuna che meritano, e secondo me non è poco.
      La nostra degnissima contessa si va battendo valorosamente con l'orrido inverno che abbiamo, e finora non perde terreno. Ha gradita la vostra memoria e vuole ch'io v'assicuri della sua. I soliti omaggi per me alla Decima Musa, e credetemi con la costante mia rispettosa tenerezza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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