Non vi dimenticate, vi prego, di rendermi o farmi render minutamente informato del nome, della virtù e della maniera di mettere in uso quella materia, e non erba, di cui ho trovata ripiena la fiasca di terra che mi avete mandata nella cassetta della china. Tutta la città n'è curiosa, ed io vorrei soddisfarla. Addio, caro gemello: i miei flati mi strapazzano senza pietà: amatemi quanto vi amo, e credetemi.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 15 Febbraio 1751.
La carissima vostra del 27 dello scorso gennaio mi ha liberato dalla sollecitudine in cui mi tenea di vostra salute il lungo e insolito silenzio vostro, e di cui, mi ricompensate largamente in questa con le numerose e incontrastabili prove che in essa ritrovo del vostro parziale e invariabile affetto. Credete ch'io giustamente vi corrispondo con l'animo, e ch'io non trovo altro amaro nel dolce della vostra amicizia che la scarsa mia facoltà di meritarla.
I vostri subalterni si risentono vantaggiosamente della vostra vicinanza e contraggono per costume quei sentimenti generosi a mio riguardo, de' quali voi fornite loro esempi così frequenti. Vi prego d'essermi mallevadore appresso de' medesimi della mia riconoscenza, la quale non rimane fra i limiti del beneficio, ma trascorre anche al piacere che mi cagiona il ritrovar fra' miei concittadini chi pensi tuttavia alla romana.
La difficoltà di trovar chi eserciti costì per me l'ufficio di Maestro del registro (non potendo esser altri che uno del Collegio) mi ha fatto consentire alla vendita del medesimo, e pensare a far lo stesso degli altri due vacabili; poiché riflettendo su questa materia non mi pare di trovar proporzione fra il vantaggio e il pericolo di tale impiego.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Febbraio Maestro Collegio
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