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      Attendo i vostri oracoli su i miei affari, e vi assicuro ch'io sono molto pių di quello che dice il vostro.
     
     
     
      461
     
      A N.N.
     
      Vienna 17 Aprile 1751.
     
      M'era venuto voglia di farvi una crudele lavata di testa su la caricatura delle quattro lettere che vi figurate d'avermi scritte senza esigerne risposta: ma esaminando maturamente la cosa, ho trovato che fra noi altri personaggi drammatici avvezzi a dar pennellate da cupola, un poco di caricatura non č finalmente un cosė gran sacrilegio. Ve la perdono dunque, ed in segno di sincera riconciliazione vi mando una mezza dozzina di Metastasi, che soffriranno con pių pazienza dell'originale le vostre iperboliche escandescenze.
      Io non sono stato trascurato con voi, se pure la pippa ed il manico non fanno due membri separati, e che senza comunicare il carteggio pretenda ciascuno il suo. Ma quando io fossi stato ancora trascurato son degno di gran compassione: dal momento della vostra partenza non ho respirato un sol giorno dalla persecuzione de' miei crudelissimi flati: attualmente sono con esso loro alle mani: ed in questo delizioso stato, mentre voi avete guarnita la pippa io ho dovuto scrivere un'opera. Or gridate, se ne avete il coraggio. Io non ardisco di mandarvi nuove del mio caro e degnissimo monsieur Hasse tanto sono cattive quelle che me ne ha date la vostra raccomandata Torelli, che ho sentita con piacere, offerendole il pochissimo ch'io vaglio a vostro riguardo. Auguro che la vendemmia della vostra vigna corrisponda alla diligenza dell'indefesso cultore.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Metastasi Hasse Torelli