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      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 19 Aprile 1751.
     
      Nel tempo del mio silenzio ho dovuto battermi co' miei indiscretissimi flati e con le Muse. Ho scritto un'opera per ordine augustissimo, l'ho terminata ieri; e non vi paia poco se oggi vi scrivo.
      Per placarvi vi accludo una mezza dozzina di Metastasi, co' quali potrete sfogar la bile e poi rimettervi in assetto. Addio; riverite la sacerdotessa; prendete questa per una lettera prolissa, e vi assicuro che merita questa compiacenza.
     
     
     
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      A FRANCESCO ALGAROTTI - BERLINO
     
      Vienna 21 Aprile 1751.
     
      Non avrei ardito di lusingarmi che gl'influssi del santo Giubileo esercitassero la loro efficacia fin sul vortice di Potsdam; me ne ha dolcemente convinto il signor duca di Santa Elisabetta, che ieri di ritorno dal suo viaggio di Berlino mi consegnò la risposta ad una mia lettera dell'anno quarantasette. Questo spontaneo pagamento d'un debito così stantio suppone esame, rimorso, proposito e ogni altro materiale necessario ad una perfetta resipiscenza. Anche più che con esso voi, io me ne congratulo con me medesimo, come con quello che risente i più cari effetti di cotesta vostra giustificazione. Confesso che per qualche tempo un così ostinato silenzio ha rincrescevolmente esercitate tutte le mie facoltà investigatrici; sono andato alternamente dubitando or dell'innocenza mia, or della vostra giustizia, e non avendo saputo rinvenire né pur minima cagione per condannarle, ho rimesso il mio animo in assetto, e ho concluso finalmente che il tacer vostro non poteva esser sintomo di sinistro presagio alla nostra amicizia.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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