Fin da' primi giorni di maggio, che vuol dire che son tre mesi, risposi al veneratissimo suo foglio in cui era incluso il componimento poetico di cotesta signora N. N. Le assicurai che l'avevo ammirato: me ne rallegrava con chi l'avea prodotto, ed esprimeva i miei sentimenti di gratitudine per la vantaggiosa maniera con la quale io mi trovai situato in quei versi: risposi scherzando alla proposizione d'entrare in commercio poetico con la gentil poetessa, perché scherzando ho supposto che l'abbia scritto Vostra Eccellenza troppo informata dell'età mia, de' miei cancherini e delle mie occupazioni. Scrissi nel giorno medesimo una lettera a parte al signor conte di Sangro, ed entrambe le lettere mandai per la posta per risparmiar un incomodo senza necessità (come ho fatto altre volte) al nostro signor cardinale Paolucci: tanto più che le lettere non portavan cosa di premura. È vero che altre mie lettere mandate da me a Napoli hanno tardato più del dovere per le dissenzioni di quella con la posta di Roma; ma finalmente ho avuto risposta di tutte. Or è ben disgrazia particolare che solamente quella che veniva a Vostra Eccellenza abbia perduto il cammino, né mai più abbia saputo ritrovarlo. Mi renda più giustizia, che la merita alfine chi da tanto tempo si vanta con invariabile rispetto.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 1 Agosto 1751.
     
      Ho notato nel mio libro il nuovo deposito da voi fatto a mio credito nella cassa del signor d'Argenvillières di Scudi 2410 e 561/2 al dì 15 dello scorso luglio, e manderò a suo tempo la fede di sopra vivenza che dimandate.