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      Voi sapete che vuol dire essere al timone d'un teatro: onde non vi descrivo lo stato mio. L'opera andrà in scena fra otto o dieci giorni. Vi mando il libro prima che sia pubblicato, perché il caro mio gemello abbia la preferenza anche in questo, come l'ha nel resto del mio core. E perché la credo molto adattata a' vostri bisogni. Addio: ho una schiera di gente che mi aspetta.
     
     
     
      511
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 18 Ottobre 1751.
     
      Le affettuose espressioni dell'ultima vostra carissima lettera meriterebbero molto più lunga risposta di quella ch'io posso farvi. Non mi rimane il tempo per gli uffici necessari della vita, tanto mi occupa la cura dell'opera che dee prodursi, appoggiata affatto su le mie povere spalle. Io non ve la mando per non caricarvi di una spesa alla posta; ma incarico mio fratello di provvedervene.
      Che farò mai per corrispondere a tanta vostra bontà verso di me e cura per gli affari miei? Sperimentate co' vostri comandi la mia gratitudine, e credetemi con tenerezza eguale agli obblighi miei.
     
     
     
      512
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
     
      Vienna 27 Ottobre 1751.
     
      Credereste che fino al presente giorno non ho potuto avere il libro, né un momento per finire questa lettera? E pure è così. Non m'affanno a persuadervi perché voi siete spesso nel caso mio, ma con circostanze e politiche ed economiche molto più favorevoli delle mie.
      Questa sera va in scena l'opera; onde addio.
      A proposito di scene, a Napoli mi canzonano allegramente: hanno detto al mio agente che quando si provvederà l'arcivescovo di Monreale mi si darà qualche cosa.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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