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      Mi consolo che il Re pastore, qual io vi mandai subito che fu impresso, potrà perfettamente servirvi. Egli è allegro, tenero, amoroso, corto, ed ha in somma tutte le qualità che vi bisognano. Qui non si ricorda alcuno d'uno spettacolo che abbia esatto una concordia così universale di voti favorevoli. Le dame che rappresentano fanno l'incredibile particolarmente nell'azione. La musica è così graziosa, così adattata e così ridente che incanta con l'armonia senza dilungarsi dalla passione del personaggio, e piace all'eccesso. Io l'avrei fatta subito copiare e ve l'avrei mandata; ma come in questa campagna, toltone Alessandro ch'è un tenore, le quattro dame sono soprane, non ho creduto che possa servirvi come sta. Se mai la voleste, leggete l'opera attentamente; destinate le parti, ed a tenore delle vostre disposizioni, se così ordinate, farò che l'autor medesimo riduca le parti al bisogno o faccia di nuovo quello che vi piace. L'autore è il signor Giuseppe Bono: egli è nato in Vienna di padre italiano, e fu mandato da Carlo VI ad imparar la musica sotto di Leo, e con lui ha passato la prima sua gioventù. Conosco ancora altri due maestri di musica tedeschi, l'uno è il Gluck, l'altro Wagenseil. Il primo ha un fuoco maraviglioso, ma pazzo; il secondo è un sonator di cembalo portentoso. Ha composto un'opera a Venezia con molta disgrazia; ne ha composte alcune qui con varia fortuna. Io non son uomo da darne giudizio.
      Caro gemello, non posso più scrivere. La mia testa si ribella. Addio, se volete ch'io stia bene datemi il buon esempio: e credetemi ch'io sono più afflitto di voi di non avervi potuto compiacere.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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