Con questa fiducia mandai l'ordinario scorso un ordine di scudi 4000 a mio fratello perché s'incominciasse ad effettuar la rimessa. Ma dopo partite le lettere me ne giunse una del cardinal Paolucci, nella quale mi avverte che il buon padre Gesuita non vuol far altro dell'affare, con la ragione (che avrebbe potuto dir prima) di non aver credito in Vienna; onde eccoci da capo. Mi fa paura la piazza di Venezia; ed il giro d'Amsterdam mi par lungo. Nulladimeno io me ne rimetterò alla esperienza ed alla amicizia del mio degnissimo signor d'Argenvillières, che prego di sospendere le sue risoluzioni solamente sino all'arrivo della futura mia lettera, che scriverò giovedì venturo, con la quale lo avvertirò se dobbiam prendere una strada che qui mi viene additata, o se sia necessario di ricorrere ad una di quelle che gli suggerisce la sua prudenza.
Ho rossore, caro amico, d'incomodarvi ogni momento con così poca speranza di contraccambiarvi. Accettate intanto per interessi l'amore, la riconoscenza e la tenerezza con cui sono e sarò sempre.
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AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
Vienna Novembre 1751.
Son pur finite le armoniche teatrali e ginnastiche mie occupazioni, ma mi trovo su le spalle un'enorme somma di debiti per le mie corrispondenze neglette in tutto il corso della commessa spedizione. Comincio i miei pagamenti con voi, che siete un creditore privilegiato e per dovere e per elezione. Vi rendo grazie in primo luogo della missione di diavoletti e di tutte le prudenti cautele da voi poste in uso per evitarne la deserzione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Paolucci Gesuita Vienna Venezia Amsterdam Argenvillières Novembre
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