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      Le grazie cesaree, così degnamente collocate nella sua persona, onorano, non meno che il merito suo, la giustizia de' donatori. Io me ne congratulo e con esso loro e con l'Eccellenza Vostra, e con me medesimo interessato e per dovere e per elezione così nella gloria degl'uni come ne' vantaggi dell'altra.
      Se fra i martirî del povero san Giulio si contano ancora i versi miei, è colpa d'un padre Gesuita che, a dispetto della mia repugnanza a profanar le lodi de' santi, ha fatto in sorte che non ho potuto difendermi. È un miracolo del santo che non siano dispiaciuti a Vostra Eccellenza. Da che ci siamo separati non ho più avuto un momento da donare alla mia poetica. Forse nel corso dell'inverno la richiamerò all'esame, e mi studierò di scemarle i difetti. Al veneratissimo monsignor suo fratello si compiaccia di far presente ed il mio rispetto e la sensibile riconoscenza ch'io rendo alla memoria di cui mi onora. E con la solita ossequiosa riverente stima mi confermo.
     
     
     
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      AD ANTON MARIA ZANETTI - VENEZIA
     
      Vienna 4 Dicembre 1751.
     
      Per mano di bella ninfa ricevei giorni sono il non men caro che inaspettato dono del vostro ritratto, col quale voi, felice investigatore de' pensieri altrui, avete in gran parte appagata l'impaziente mia brama di conoscere anche l'aspetto esteriore d'un degno amico, di cui m'era già così noto ed il merito distinto e l'amabile costume. Ho ritrovate le tracce e dell'uno e dell'altro nella serena vostra fisonomia, ed ho alternate le mie ammirazioni fra la perfezione dell'artefice e quella dell'originale.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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