Oh antropofago! Oh lestrigone! Non è meno capriccioso il suggerimento d'aggiungere il sesto personaggio al Re pastore. Che cosa volete dir con questo, che l'opera è una figura mal disegnata o manca? Bisognava additarmi di qual membro è mancante. La credete regolarmente disegnata? Come dunque, senza farne un mostro, se le aggiungerà una terza gamba o un secondo naso? Le opere non sono litanie, alle quali una dozzina di santi di più o di meno non alterano la figura.
Non avete misurata con maggior felicità la durata del Re pastore. Sappiate che se i miei peccati mi meriteranno altre volte il castigo di scrivere opere, questa ne sarà sempre la misura. Sottrarrò così i miei componimenti al temerario coltello degli inesperti norcini, e occuperò sul teatro tutto quello spazio che lasciano oggidì per misericordia alla povera poesia i ritornelli, i passaggi, le repliche, le fermate, i trilli e le cadenze de' musici e la tarda stanchezza de' ballerini. Il Re pastore cantato da dame e cavalieri, senza la maggior parte delle noiose superfluità rammentate, con una sola aria cantabile, con duetto e quartetto senza seconda parte, e perciò senza replica della prima, ha durato due ore e mezzo: fra le mani de' musici trascorrerà le tre ore; aggiungetegli almeno tre quarti d'ora di balli, e ditemi se non ne avete abbastanza. Ma se voi non avete abbastanza dell'opera, io ho abbastanza di questa lettera, che non potrete a buon'equità accusar di laconica. Assicurate della mia divozione la gentilissima sacerdotessa.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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