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      Ma con sua pace non è riuscito questa volta alla mia vanità di usurpare il merito della rassegnazione a quel profondo rispetto con cui sono.
     
     
     
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      ALLA BARONESSA DI KLENK - DRESDA
     
      Vienna 1751.
     
      Le note seduttrici dell'impareggiabile nostro signor Hasse operano ancora in distanza. Uno de' meravigliosi effetti delle medesime è il sensibil piacere da me provato in Vienna nella lettura dell'obbligantissimo foglio in cui intendo quello che hanno esse costì a V. S. illustrissima inspirato. Confesso ch'io sarei sopraffatto dall'onore di così generosa attenzione, ma constandomi l'assenza di V. S. illustrissima, l'esorbitanza del prezzo mi lascia tuttavia creditore. Se n'è ben ella avveduta: e, tanto destra quanto gentile, ha procurato deviarne la riflessione risvegliando la mia vanità. Ma io non corro a quest'esca: anzi protesto altamente, ché la fortuna degli scritti miei, quantunque o costì o altrove felice, non mi parrà mai giusto compenso al danno della sua lontananza.
      La signora contessa d'Althann ed il signor conte di Canale (che, gratissimi alla memoria ch'ella di loro conserva, senza fine la riveriscono) decidono a mio favore. E questi, ed io, e chiunque rende qui giustizia al suo distintissimo merito (che vuol dir tutti) ci dimandiamo continuamente a vicenda notizie del suo ritorno: ed insorgono fra noi fierissime contese su l'esame delle speranze e de' timori che suggerisce diversamente a ciascuno il diverso temperamento. Ponga ella una volta fine a tante discordie con la sua sospirata presenza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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