Io sono pochissimo informato di questi doveri: ma moltissimo desideroso di non trascurarli. Attendo notizie della pensione.
Spero che il Carnevale, che oggi incomoda me, diverta voi, cui teneramente abbraccio.
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A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
Vienna 14 Febbraio 1752.
Un lunedì grasso e un'opera, su le spalle spero che saranno apologie sufficienti della breve mia risposta alla carissima vostra del 29 dello scorso mese.
Il ristretto delle rimesse fattemi accorda perfettamente con le mie memorie, ed avendo io tutto prontamente esatto, vi ho dato credito per questa ragione di scudi 4992 e baiocchi 44 in tutto. Sicché voi avete gloriosamente compiuta l'opera a tenore del vostro impegno, ed io mi trovo impantanato fra tante e tali obbligazioni, che non so veder né via né modo d'uscirne netto. Oh perché vaglio io mai così poco?
Mercoledì prossimo, quando le sacre ceneri avranno rimesso alquanto in assetto gli animi, che quest'anno anche più del costume ha qui disordinati il carnevale, prenderò notizia del vostro raccomandato in casa del signor Chiner: procurerò di parlar seco, e considererò in lui le vostre come mie proprie premure: così potessi assicurarvi della mia sufficienza, come lo posso della mia volontà, la quale non sarà mai distinta in avvenire da quella d'un sì degno amico e sì caro.
Addio: amatemi come fate; e quando vi piace di comandarmi cosa alcuna, non offendete mai più con iscuse e con proteste la tenera e riconoscente amicizia del vostro.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - MADRID
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Carnevale Febbraio Chiner
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