Or vedete se tutte queste angustie non farebbero venire il mal di mare a chi non l'avesse. Considerate l'effetto che fanno in me ormai archimandrita di tutti i flatosi di questa misera valle di lagrime. Non ho altro confortativo che mi sostenga se non che il costante clementissimo gradimento della benignissima mia sovrana confermato di giorno in giorno con nuove pubbliche testimonianze. L'ultima in occasione della rappresentazione del Re pastore è stato il dono d'un magnifico candeliere d'oro, con sua ventola e smoccolatoio della stessa materia, di peso considerabile, di artificio eccellente ed accompagnato dall'obbligante comando d'aver cura degli occhi miei. Ora imparate a rispettar le mie pupillette che si trovano sotto un così gran patrocinio.
Mi compiaccio che abbiate trovato il mio monsignor Torres quale io ve l'ho descritto. Riabbracciatelo, vi prego, a nome mio. Io l'amo perché vi adorava: or che farà adesso, che ha potuto gustarvi più da vicino?
A riguardo de' miei interessi partenopei, voi pensate come io penso. Né il decoro della vostra Corte, né il volto, né la superbia, né le miserabili e disprezzanti speranze che ci danno, soffrono che si corteggi più lungamente chi ci tratta con così poca riflessione. È difficile di trovare un esempio più violento d'inumanità, d'ingiustizia e di avidità della roba altrui. Oh, caro gemello, quanto son pochi i gemelli! Vi ringrazio dell'idea che avete di andar tastando altre corde; e mi rimetto all'esperienza dell'arciconsolo dell'armonia.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Torres Corte
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