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      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 9 Marzo 1752.
     
      Questa mattina finalmente ho terminato di sgravarmi dei mio non so dirvi se aborto o parto, a cui non perdonerò mai che per così lungo tempo mi abbia separato da voi. Prima di pensare a lavarlo, a ravvolgerlo nelle fasce ed a ridurlo decentemente soffribile, defraudo di qualche momento questi materni doveri per informarne il venerato mio Fracastoro: alle divote orazioni del quale son persuaso d'esser debitore in gran parte del sospirato fine della dolorosa mia incomodissima gravidanza. Giacché le vostre preghiere son così grate al Cielo, impiegatele per carità per preservarmi dal pericolo d'ingravidar di bel nuovo. Sarebbe ormai tempo che godessi ancor io i privilegi d'una emerita matrona, utilissima peraltro a regolare l'inesperta fecondità delle spose novelle. Rendete grazie della mia brevità alla mia stanchezza: sappiatemi buon grado dell'impazienza mia. Continuate ad amarmi, ricordate il mio nome all'adorabile figlia, e credetemi con l'usata rispettosa tenerezza.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 20 Marzo 1752.
     
      Dal nascer del sole fino al comparir delle stelle io sono infestato da ogni sorta d'insetto teatrale, e pure trovo un momento per abbracciarvi e dirvi buon giorno o buona notte: credo che voi abbiate la stessa premura: ma pure sono senza vostre lettere. Onde bisogna che mi rompa il capo per conciliare con la mia credenza questo fenomeno repugnante.
      Del signor Argenvillières non mi meraviglio. Egli è uomo d'affari, e non sempre può esser mio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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