Se colà avrò qualche momento di pace, voi sarete l'unico mio pensiero. E chi può meritarlo, se non lo merita il mio caro gemello?
Vi rendo grazie della descrizione delle magnifiche feste reali, da voi immaginate e dirette, e sono impaziente di ritrovarle più diffusamente su le gazzette; intanto io faccio l'ufficio di quelle con ammirazione di chi mi ascolta.
Non so se nella fine d'aprile o del maggio passato al mio agente di Napoli mandai una lettera informativa delle mie ragioni per un ministro che le aveva richieste. Mi dispiace d'averla fatta, e sarà l'ultima.
Mi resterebbe di parlarvi della strada di Roma che avete tentata; ma chi può parlarvi di tutto? Oh che caro gemello! fate almeno le mie parti con il signor marchese Enseñada, e raccomandatemi alla sua grazia.
576
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 10 Luglio 1752.
Con una mezza lettera rispondo diffusamente alle due vostre date il 24 dello scorso giugno: tanto i materiali che le riempiono lasciano scarico d'ogni debito il corrispondente. Per dirvi qualche cosa, vi dirò ch'io starei come soglio, se un catarro estivo (morbo quest'anno quasi epidemico in Vienna) non caricasse di qualche grano oltre il solito la mia pazienza. Che fare? tutto passerà, e tutti passeremo. Conservatevi ch'io sono.
577
AL CARDINALE CAMILLO PAOLUCCI - ROMA
Vienna 10 Luglio 1752.
Il tributo del mio Eroe cinese non meritava il contraccambio generoso d'una così umana ed obbligante lettera quale è quella che è piaciuto all'Eccellenza Vostra di scrivermi in data del 15 dello scorso giugno.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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