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      Mi continui l'Eccellenza Vostra il paterno amor suo, e mi permetta ch'io continui a protestarmi col solito profondo rispetto.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 17 Luglio 1752.
     
      Siccome ha sorpreso me la nota delle spese da voi fatte nel cambiar di casa, avrà sorpreso voi il corto soccorso ch'io vi ho mandato per le medesime. Ma in primo luogo io non vi credeva così generoso: ed in secondo ignorava lo stato (come tuttavia lo ignoro) di cotesta mia cassa, la quale considerabilmente dimagrata non vorrei esinanire in guisa che non bastasse poi a somministrarvi l'annuo stabilito necessario sostentamento. Aspetto in breve il bilancio dello scorso semestre dal nostro signor Argenvillières: e con esso regolerò i moti del mio coraggio.
      Mi dispiace che il nostro buon vecchio si sia così vivamente rammaricato delle vostre vendite. Sa Dio di quali abituali comodini si è trovato improvvisamente privato: ed in quella età gli abiti acquistano ragion di natura: credo che voi abbiate ottimamente provveduto alla decenza. Ma da quello che voi medesimo scrivete concludo che avete agito dispoticamente. Ed egli sarà più offeso della condotta che della cosa. Comunque sia io compatisco voi; ma non posso fare a meno di compatire anche lui. Figuratevi vecchio e padre: e vedrete che l'adozione di nuove idee ed una cieca subordinazione a quelle d'un figlio non sono operazioni omogenee a quell'età ed a quel nome. Tocca a voi trovar le vie di fare il meglio, mostrando sempre di cedere. Ho ricevute le note de' due depositi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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