Voi mi siete stato sempre nel cuore in tutto il corso di questa campagna; il mio Farinello mi accompagnava per i boschi, per le montagne, per le valli, ed era a parte non meno de' miei divertimenti che delle crudeli mie ipocondriache persecuzioni. Mi era proposto, e l'ho più d'una volta tentato, di scrivere qualche cosa per voi, e mandarla anche prima del mio ritorno; ma per Dio, che in un corpo tormentato, com'è stato ed è tuttavia il mio, l'anima è male alloggiata, e non può seguir debitamente le sue funzioni; e le operazioni poetiche non meno che le amorose non offrono violenza e svergognano i temerari che gliene fanno. Pensate s'io sono stato disperato fra gli assalti de' miei acidi flati e stiramenti di nervi, considerando che all'occasione degli scorsi giorni di San Francesco e di Santa Teresa non ho ardito d'impegnarmi a comporre que' soliti piccioli complimenti in versi, co' quali i serenissimi arciduchi ed arciduchesse sogliono fare auguri di felicità ai loro augustissimi genitori; e che parlandosi d'un'opera nuova per cavalieri e dame da cantarsi nel venturo carnevale, io ho proposto L'Olimpiade in caso che le Muse facciano meco le ritrose dopo tanti anni di matrimonio. Tutto questo non crediate che mi faccia deporre il desiderio di secondare il vostro. Tenterò di nuovo il guado, e lo tenterò tante volte finché mi riesca d'andar oltre. Ho una flotta d'amici d'intorno che parlano mentre io scrivo; onde non so io medesimo quello che mi scorre dalla penna. Vi conosco e fra noi c'intendiamo e c'intenderessimo parlando arabo o cinese.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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