Un fascio di lettere obbliga voi ad esser breve, ed un fascio di lettere, cresciuto a dismisura fra le rustiche mie distrazioni, non permette a me d'esser lungo. Ma non bisognano molte ciance per assicurarvi della grata, tenera, e costantissima stima, con la quale sono e sarò sempre.
591
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 6 Novembre 1752.
Mi sono meravigliato che la carissima vostra del 20 Ottobre sia data da Roma.
Già vi supponeva in qualche amena rusticazione. Desidero che ne godiate almeno presentemente, giacché quest'anno il ridente costantissimo autunno non sa risolversi di cedere il campo all'inverno. Lode al Cielo non ho materia per una lunga lettera, onde abbracciandovi teneramente mi dico.
592
AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
Vienna 6 Novembre 1752.
Il mio caro signor generale Picalques (che teneramente abbraccio e divotamente riverisco) vi spiegherà il costume de las moças gllegas, que por no ser reñidas, riñen ellas, ed in quello troverete un ritrattino al naturale del vostro. Dopo avermi appeso ad un chiodo per un secolo e mezzo, lasciando senza risposta le ultime mie divote omelie, avete la fronte di sgridarmi come ad uomo ingrato e negligente, e fate un rumore da mettere in confusione la colpa e l'innocenza. Queste sono malattie che si contraggono col frequente commercio delle belle, alle quali sono per dono di natura comunemente familiari.
Noi per timore della perversa abbiam perduti finora venti giorni della ridente e tuttavia costante stagione trasportandoci troppo sollecitamente in Vienna.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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