Per dare un ordine a questo esercizio incomincerei dai due verbi ausiliari essere ed avere; passerei quindi alle quattro coniugazioni regolari, e terminerei co' verbi irregolari e difettivi.
Dovendo essere il primo oggetto del principe il parlare e l'intendere coloro che avran la sorte di parlar seco, io non approverei che le sue prime letture fossero di libri gravi ed eleganti, come di teorie di scienze o d'altra somigliante materia. Tutti gli autori, aspirando alla lode di eccellenti scrittori, si vagliono ne' libri loro di frasi e di parole che riescono nel parlar comune troppo ricercate, poco intese e qualche volta ridicole, e sfuggono all'incontro l'espressioni che sono comunemente in commercio. Di modo che caricano la memoria dello scolare di cose per allora inutili o dannose, e non lo provvedono di quelle delle quali ha prontamente bisogno. Loderei però moltissimo che la prima lettura del principe fosse di dialoghetti familiari, de' quali si trova copia sufficiente. E questa, per non breve tratto di tempo continuata e replicata, lo fornirà delle parole, delle frasi e de' modi di dire che sono familiarmente in commercio fra le persone più colte; non lo aggraveranno intempestivamente di quella merce che serve al fasto degli scrittori, e lo metteranno sollecitamente in istato di spiegar le sue idee con nobiltà, che non si risenta della ricerca e dell'affettazione. Questa lettura somministrerà frequenti occasioni al maestro di far osservare al principe la differenza delle espressioni che convengono all'elevato suo grado da quelle che sono permesse al comune degli uomini, e delle varie maniere delle quali è decente ch'egli si vaglia, a proporzione delle varie condizioni delle persone o più distinte o più basse con le quali ei ragioni.
| |
Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
|
|
|