Quando abbia il principe acquistata per questo cammino una conveniente facilità di spiegarsi, stimerei molto utile l'introdurlo alla lettura di qualche libro di materia lieta e curiosa, ma eviterei da bel principio tutti gli originali italiani. Il genio latino, che questa lingua ha fedelmente conservato, non soffre la concisa e chiara per altro semplicità francese, che spiega per lo più separatamente le concepite idee ad una per una; ma vuole che di molte insieme artifiziosamente raccolte se ne componga spesso una sola, operazione che non può eseguirsi senza lunghi periodi e prolisse sospensioni, e che quanto giova all'armonia, alla grandezza e alla nobiltà dello stile altrettanto nuoce all'intelligenza di qualunque principiante straniero. Farei precedere per questa ragione alla lettura degli originali italiani quella di alcun libro tradotto dall'idioma francese, avvertendo per altro che la traduzione proposta non sia di quelle che conservano con troppa fedeltà il gallicismo. Familiarizzato per questo mezzo il principe con lo stile di qualche autore che non lo disanimi, passerà senza dubbio con molta maggiore facilità alla lettura degli storici, degli oratori e finalmente de' poeti italiani. Benché non debba il principe proporsi per oggetto di divenire scrittore italiano, non crederei fuor di proposito ch'egli acquistasse almeno tanto di facilità nello scrivere, che potesse in caso di necessità comunicar con decenza un avviso, un sentimento, un comando. Per renderlo senza molta pena abile a questo, approverei che, quando avesse già fatto acquisto d'un sufficiente capitale di parole e di frasi, incominciasse in presenza del maestro a comporre alcuna o lettera o descrizione o racconto.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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